Alba, mare formato, acqua torbida ed ecco la prima affondata della giornata.
Ferro deciso, ma il galleggiante esce fuori dall’acqua, quasi come fossi andato a vuoto. Invece no! Sembra qualcosa di insignificante, il pesce non oppone alcuna resistenza anche se proprio piccolo non è.

Sembra una alaccia, ma guardandola da vicino noto una macchia nera abbastanza pronunciata. Provo a slamarla, ma purtroppo il pesce sanguinava già copiosamente.

Cosa diamine è?
Dopo aver contattato un paio di amici ecco la risposta: si tratta di una Cheppia (Alosa Fallax).

Non ne avevamo mai sentito parlare, ma si tratta di un pesce molto interessante per una serie di aspetti.

Intanto è anadromo, ovvero nasce in acqua dolce, vive in mare e torna dove è nato per riprodursi. Proprio per questo motivo è conosciuto come il salmone italiano.
Questa sua caratteristica lo rende particolarmente vulnerabile poiché la regimentazione dei fiumi e l’inquinamento ne rendono impossibile la riproduzione.
Infatti, come per i salmoni, ogni pesce torna nello stesso fiume dove è nato per riprodursi:
se quel fiume diventa inaccessibile tutta la popolazione della zona si estinguerà.

La Cheppia è conosciuta nell’abruzzese come ‘pesce fesso‘. L’origine di questo appellativo nasce dalla scarsa resistenza che oppone una volta allamata.
In realta però, facendo qualche ricerca, abbiamo visto che sportivamente parlando è un pesce molto apprezzato: viene catturato quasi esclusivamente in acqua dolce, spicca salti e sfrutta la corrente per difendersi.
Viene pescata principalmente a spinning e a mosca.

Cheppia, pinna dorsale
Particolare della pinna dorsale.

A livello culinario non è un granché, non perché le carni siano cattive, piuttosto perché è piena di lische.

Nella zona dello Stretto di Messina non esistono fiumi in grado di sostenerne il ciclo riproduttivo, quindi presumibilmente il pesce pescato da me proveniva dai piccoli fiumi più a sud (Simeto, Alcantara, San Leonardo), anche se non possiamo averne la certezza.

Ho chiesto informazioni a pescatori che frequentano il nostro mare da molto tempo ed in pochissimi hanno sentito parlare della cheppia.
Chi ne ha avuto a che fare ricorda che sia nelle alacciare che nelle filose capitava di pescarne qualcuna, mentre in tempi recenti sembrava essere completamente scomparsa.


La speranza è che la nostra cattura possa indicare un incremento di questa specie così particolare ed affascinante.